Viste le novità introdotte dal decreto legislativo delegato n. 1 del 2024, l’Agenzia delle entrate con la circolare n. 12/E del 31 maggio 2024, formulata in domande e risposte, fornisce chiarimenti puntuali in merito a dubbi sollevati dai CAF sulla dichiarazione
modello 730
COMMENTO
Il decreto legislativo delegato n. 1 dell’8 gennaio 2024, detto anche “decreto Adempimenti”, contiene disposizioni anche finalizzate alla razionalizzazione e semplificazione delle dichiarazioni fiscali. Mentre attraverso la circolare n. 8/E dell’11 aprile 2024, l’Agenzia delle entrate ha passato in rassegna alcune delle predette semplificazioni fornendo gli opportuni chiarimenti, con la circolare n. 12/E del 31 maggio 2024 la stessa Agenzia fornisce risposte a taluni quesiti formulati dai CAF, sui principali aspetti di novità che
riguardano il periodo d’imposta 2023, tra cui l’estensione dell’utilizzo del modello 730
semplificato, la compilazione del quadro RW e i versamenti minimi delle imposte sostitutive.
Con riferimento all’estensione dell’utilizzo del modello di dichiarazione dei redditi 730
semplificato, tenuto conto che dalle dichiarazioni presentate nel 2024 la possibilità di
presentazione di tale modello è stato esteso a tutti i contribuenti non titolari di partita IVA, sul fatto se esso possa essere utilizzato anche dai soggetti senza sostituto d’imposta che
possiedono solo redditi diversi da quello di lavoro dipendente e assimilati, l’Agenzia fa
innanzitutto presente che, come già chiarito con la propria citata circolare n. 8/E del 2024, il
decreto legislativo n. 1 del 2024 intende rendere progressivamente accessibile a tutte le
persone fisiche non titolari di partita IVA l’utilizzo del modello 730.
Alla luce di ciò, a partire dalle dichiarazioni presentate nell’anno 2024 e riferite al periodo
d’imposta 2023, i soggetti privi di partita IVA titolari esclusivamente di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente o assimilati, possono presentare il modello 730 senza sostituto
d’imposta ma relativamente alle tipologie reddituali indicate nel modello stesso. Afferma
l’Agenzia delle entrate che, ad esempio, «un contribuente, che deve dichiarare per l’anno
d’imposta 2023 solo redditi fondiari (indicati nei Quadri A e B), può utilizzare, in luogo del modello Redditi PF 2024, il modello 730/2024 senza sostituto d’imposta».
Possono utilizzare il modello 730 precompilato o ordinario i contribuenti che nel 2023 hanno percepito:
redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
redditi dei terreni e dei fabbricati
redditi di capitale
redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA
redditi diversi
alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata
redditi di capitale di fonte estera, diversi da quelli che concorrono a formare il reddito complessivo, percepiti direttamente dal contribuente senza l’intervento di intermediari residenti
Non solo, dal 2024 possono utilizzare il modello 730 anche i contribuenti che adempiono agli obblighi relativi al monitoraggio delle attività estere di natura finanziaria o patrimoniale a titolo di proprietà o di altro diritto reale, e/o che sono tenuti al pagamento delle relative
imposte, ossia l’IVAFE, IVIE e l’Imposta sulle cripto-attività, attraverso la compilazione del
nuovo quadro W.
Fonte: 24 Fisco / Il Sole 24 ORE
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